Macchine sceniche. La dimensione teatrale dell'architettura e alcune mise-en-scène di Marini S. (cur.); Cutillo E. (cur.) - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Macchine sceniche. La dimensione teatrale dell'architettura e alcune mise-en-scène

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La dimensione teatrale in architettura è un giano bifronte: spesso usata come traslato, metafora del progetto, è anche, al contempo, un evidente e concreto campo di lavoro, uno strumento di verifica e alterazione della città, un modo di intendere e costruire lo spazio. Diverse esperienze del teatro di avanguardia italiano, città temporanee della politica, riproposizioni alterate della canonica concezione del manufatto teatro, spazi costruiti per precise esecuzioni musicali ricordano un nesso diretto tra architettura e mise-en-scène. I contenuti, le opere, le cronache, i fatti delle stesse esperienze sono capisaldi di altre discipline: del fare teatro, della politica nazionale, della storia della musica; ma raramente sono state lette come cardini dell'architettura e come segni di un quadro indiziario della teoria del progetto. In tutti i casi la trasfigurazione dello spazio si offre come potenziale da evocare o da accendere, è un'energia già presente nelle cose: il compito del progetto è individuare questa latenza e attivarla.

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