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"Un istante dopo la partenza, il sentimento di nostalgia commisto a una vena di pessimismo pervade la vita e i giorni dell'emigrante, preludio alla malinconia dell'essere altrove: un innesto naturale che, fin dall'infanzia, tra partenze e ritorni, mi ha gravato di ricordi. Ne è derivata un'inquietudine esistenziale profonda, che ha sospinto la vita su due fronti: il pervicace ancoraggio alle radici, a cui aggrapparmi per non rendere evanescenti affetti e legami sospesi nell'attesa dei ritorni; la ricerca di un orizzonte nuovo, vasto, diverso, in cui crescere, ampliare l'identità ed essere di nuovo riconosciuto. E questo scritto autobiografico attraversato da ricordi e aspirazioni a migliorare ne è testimonianza: rende a me memorabili le tante e alterne tappe della mia vita; parla ai miei figli di radici a cui ancorarsi e di ali per volare."