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"Nel febbraio del 1941 Ignazio aveva compiuto trent'anni ed era arrivata anche la mobilitazione, come raccontava nella lettera del 3 aprile 1941: Cari genitori, credo che ormai avrete ricevuto la notizia della mia improvvisa partenza e della destinazione. Il viaggio è stato un po' affaticato; ho dormito poco la notte (l'ordinanza è venuta a svegliarmi a casa alle ore 3 annunziandomi la partenza): la notte successiva in treno ero di servizio e dovevo scendere ad ogni fermata per evitare che qualche militare rimanesse a terra. Quanto accadde a Zara e in Dalmazia dopo la deposizione delle armi si inquadra perfettamente nell'assunto, e il sacrificio estremo di tanti Italiani, a cominciare da Serrentino, Fiengo, Trafficante e Terranova, per non dire dei tanti civili, tra cui le famiglie Luxardo e Ticina, "è li che parla a chi lo vuol sentire." (dalla prefazione di Carlo Cesare Montani)