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Pubblicato a trent'anni dalla morte di Neri Pozza (1912-1988), questo "Diario 1963-1971" è un documento di eccezionale importanza per chiunque voglia approfondire la conoscenza di una personalità tra le più affascinanti e poliedriche della cultura italiana del secolo scorso. Neri Pozza aveva spiccate attitudini artistiche, è stato un pregevole scultore e incisore, oltre che collezionista, ma soprattutto un editore di fiera e apprezzata indipendenza, capace di riconoscere e coltivare gli autori davvero meritevoli di esser portati al successo (si deve a lui la scoperta di Goffredo Parise). Dal piccolo osservatorio provinciale di Vicenza, città più amata che odiata, Pozza racconta se stesso alle prese con situazioni, motivi e personaggi di un'Italia che la nascente società del benessere sta trascinando verso un radicale mutamento di cultura e di costumi. E mentre osserva e commenta le fasi convulse di questa trasformazione - per lo più con disapprovazione, ma senza mai rinunciare a prendere parte alla vita contemporanea - Pozza matura a sua volta un cambiamento inaspettato, testimoniato proprio da queste pagine: il passaggio, a quasi sessant'anni, da editore a scrittore.