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Queste lettere - inviate a papa Giovanni Paolo II, a papa Bendetto XVI e al prefetto della congregazione vaticana per la dottrina della fede - documentano la resistenza che parte dell'episcopato cattolico ha opposto all'invadenza di quel relativismo dogmatico che è oggi prevalente in teologia e che appare come un "pericolo pastorale" in quanto corrompe la fede e i costumi del popolo cristiano. Monsignor Mario Oliveri, vescovo di Albenga-Imperia per oltre venticinque anni, affronta in queste lettere temi di grande attualità nel dibattito teologico del Duemila, come il culto eucaristico dopo la riforma liturgica, l'ecumenismo e il dialogo con gli ebrei. Le risposte che il vescovo di Albenga riceve dalla Santa Sede, particolarmente quelle di papa Bendetto XVI, testimoniano la gravità dei problemi messi in luce in queste lettere e la giustezza delle iniziative pastorali che con esse venivano suggerite alla suprema autorità ecclesiastica.