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In questo volume di Arrigo Boito si contraddistinguono le ardite combinazioni, lo scandaglio dei soggetti, l'esigente forma espressiva, lo studio meditato sulla musicalità del linguaggio. È una scrittura scorrevole, un ritmo incalzante coadiuvato da un periodare serrato, basato su una narrativa fitta di simbologie e traboccante di enigmi evocativi. Nei personaggi quanto nelle trame dell'autore padovano si ritrovano gli argomenti macabri e tetri, i contorni fantastici e grotteschi che caratterizzano l'intelaiatura del pensiero scapigliato. Una tensione estrema tra bene e male, angelico e demoniaco, canto e grido, splendido e orrido, uno sforzo creativo che esaspera, ampliandolo, l'insanabile dualismo umano. Prefazione di Dario Pontuale.