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Quando il sostituto procuratore della Repubblica Massimiliano Prati viene ucciso sotto casa dell'amante Silvana Di Labio, vedova del costruttore più in vista della città, mancano meno di otto ore al rapimento di Aldo Moro e all'uccisione dei cinque uomini della sua scorta. Testimone oculare del delitto è Roberto Tintori, il sarto della Pescara bene, da due mesi ingaggiato come informatore del Sisde sotto la pressione di un ricatto che riguarda il lato oscuro della sua vita. La sua strada torna così a incrociare quella del capitano Luise, il capo centro del servizio segreto interno, fino a quel momento alle prese con le indagini su un misterioso assalto all'armeria della polizia ferroviaria, dietro il quale si intuisce l'ombra di Riccardo Venturi, l'imprendibile terrorista nero implicato nella stagione delle stragi sui treni, custode del bottino della rapina del secolo. Il filo invisibile che lega gli avvenimenti di quel marzo 1978 arriva fino al peccato originale della città protagonista del più formidabile miracolo economico del dopoguerra e all'ultimo dei suoi segreti: un ricchissimo affare, il più ricco di tutti, che sta prendendo forma all'ombra di un patto folle in grado di minare la sicurezza nazionale più di terrorismo e trame golpiste. La verità nascosta in quattro cassette di sicurezza è a un passo, ma, nei 55 giorni che seguono, l'impazzimento politico e istituzionale provocato dai registi occulti del caso Moro ostacola il lavoro del capitano Luise.