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Partendo dal drammatico evento della Prima guerra mondiale, il medico aretino Marcello Caremani, autore di oltre 150 pubblicazioni, ripercorre in questo libro le condizioni di vita dei soldati in trincea ricordando che chi non morì colpito da un proiettile lo fece tra atroci sofferenze per via delle numerose malattie che quella condizione provocò. Mettendo in evidenza come pure la medicina subì un'evoluzione e un'accelerazione nelle pratiche di primo intervento e nella cura di ferite e nuove malattie, sconosciute fino ad allora: «I milioni di morti della Prima guerra mondiale vengono di norma ricordati come eroi, ma solo coloro che hanno sofferto in battaglia, falciati dalle mitragliatrici o smembrati dagli obici. Altrettante sofferenze, però, sono state patite da milioni di giovani soldati i quali hanno contratto molte malattie, alcune ben conosciute, altre mai viste, che resero difficile il lavoro del personale sanitario».