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Nel suo "Il triangolo immaginario", in un cheto e acrobatico gioco di specchi, il poeta Franco Buffoni raccoglie trent'anni di interviste, il che significa che si mette a nudo e si riflette in chi lo indaga, ma poi si fa anche lui curioso dell'animo altrui e si avvia all'usta del vero che palpita tremulo nel cuore di chi ha di fronte. E, così, sotto i riflettori delle parole, si susseguono critici letterari blasonati e acuti studiosi, giornalisti pensosi e lirici cronisti per fare breccia in quel dedalo pieno di tutto che è l'animo di un poeta.