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"Silenzio è - dopo la parola amore - il termine più ricorrente in questi versi. Tra l'altro, quello che più rappresenta il paradosso della poesia. Perché il silenzio non dovrebbe avere parole o suoni per descriverlo. È il foglio bianco, o al massimo, un foglio trapassato. Ma il silenzio, come ben sappiamo, è uno spazio sterminato di informazioni sonore. Quando John Cage volle farne un concerto ci spinse ad aguzzare non solo le orecchie, ma anche testa e cuore. Quest'ultimo che, per l'appunto, solo in un grande silenzio puoi sentire pulsare." (Dalla prefazione di Canio Loguercio)