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Se la naturale culla del black metal è stata la Scandinavia, da cui tali sonorità si sono poi diffuse a macchia d'olio nel resto d'Europa, anche negli Stati Uniti, in Sudamerica e negli altri continenti il metal trova forme di espressione estreme fin dalla seconda metà degli anni Ottanta arrivando a rappresentare, in questi ultimi anni, probabilmente la vera avanguardia del black metal. Con alla base le esperienze primitive dei maestri del genere, partendo dalla cosiddetta "seconda ondata" il continente americano raggiunge sia le forme più bestiali ed estreme di questo genere che le contaminazioni di successo con il post-rock e lo shoegaze, che hanno portato alla ribalta le struggenti dilatazioni di band come Deafheaven e le derive del "cascadian black" di Wolves In The Throne Room e Agalloch. Nel frattempo, in Russia e nel resto del dissolto impero sovietico si fanno strada gruppi che legano indissolubilmente l'estremismo sonoro del black metal a posizioni politiche e culturali prive di compromessi, così come anche nel continente asiatico e in Oceania fanno la loro comparsa formazioni che esprimono un approccio radicalmente personale al metallo nero.