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Il volume traccia la storia della tradizione testuale dei primi tre libri del "Fiore novello", una compilazione storico-mitologica di argomento biblico prodotta in Italia nordorientale nella seconda metà del XV secolo. Dopo aver dato ragione della documentazione manoscritta e delle edizioni antiche (che, superando la metà del Cinquecento, raggiungono l'età della Riforma per poi subire la condanna delle autorità ecclesiastiche), lo studio affronta i modelli preesistenti che hanno dato origine all'opera: questa analisi permette di comprendere come il "Fiore novello" abbia veicolato fin quasi alle soglie della modernità informazioni, superstizioni e temi che affondano le loro radici nell'enciclopedismo medievale europeo. Una volta individuati gli elementi che costituiscono l'edificio dell'opera, vengono presi in esame i rapporti interni dei manoscritti e delle stampe che la trasmettono: questa operazione, preliminare all'edizione critica, mostra come, nonostante il grave degrado della lezione di quasi tutti i testimoni, il testo del "Fiore novello" sia in larga parte risanabile grazie a un opportuno confronto con le fonti.