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Questo libro racconta l'epopea di Jorge Mario Bergoglio dai suoi anni argentini fino al divenire papa Francesco, scardinando convenzioni tradizionaliste e sciogliendo incrostazioni curiali della Chiesa cattolica in maniera e misura inaspettata e insperata, tanto dalla "base" dei fedeli di tutto il mondo quanto dagli increduli ateo-progressisti che si ritrovano a 'fronteggiare' il "fenomeno" Francesco in due maniere: arrendendovisi e abbracciandone la visione radicalmente rivoluzionaria o, di converso, opponendo una fatale diffidenza e feroce ostilità a idee e atti che pur vanno in una direzione da essi propugnata eppure da loro mai raggiunta, ingenerando fatali quanto futili gelosie ostraciste per quello che è uno tra i più grandi leader del mondo libero e liberal del nuovo millennio. Inoltre non racconta bensì incarna, il volume, l'esperienza di un ateo non necessariamente ridivenuto cristiano-cattolico, ma scientemente ridivenuto 'dubbioso' nell'atto stesso di concepire e realizzare quello che l'autore ha definito un "saggio autodubitativo", in un'esperienza catartica e del tutto sconvolgente. Prefazione di Andrea Maestri e introduzione di Michele Dau.