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"Il direttore uscì dalla sua stanza, attraversò il corridoio, raggiunse la porta del dottor Pecchioni. Aperta, fu un attimo. Sgranò gli occhi, sbiancò, quindi si fece paonazzo, e si ritrasse con un mormorio. Andò via in fretta, entrò nel suo ufficio e si chiuse. Non ebbe il tempo di riflettere su quanto aveva visto che sentì bussare e prima che potesse dire qualcosa, la porta si aprì ed entrò la signora Zoe - Signor Direttore, la prego, io devo assolutamente spiegare. Ho capito con un minimo di ritardo cosa abbia potuto pensare lei e mi creda, rabbrividisco! -. Ecco, è accaduto che al dottor Pecchioni si era staccato un bottone della patta dei pantaloni - ebbe un veloce sorriso fra il divertito e l'impacciato e soggiunse - Sì, il dottore usa ancora i bottoni nella patta. Così quando me l'ha detto, mi sono offerta di riattaccarglielo. Certo, avrebbe potuto togliersi i pantaloni così da agevolarmi nell'operazione, ma lì per lì mi è sembrato più sconveniente che rimanesse in mutande, piuttosto che ricucire quel bottone direttamente sul posto; tanto si trattava di attaccare un bottone, mica altro. Ecco, nel momento in cui lei ha aperto, io avevo appena finito di cucire e stavo appunto staccando il filo alla radice".