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Macioci racconta il momento in cui tre bambini incontrano la paura e il mondo degli adulti inizia a farsene sedurre. Christian scompare negli stessi giorni in cui Alfredo Rampi cade nel pozzo di Vermicino e Francesco, seienne come loro, è costretto a tradire una promessa nella speranza di ritrovare il suo amico, mentre gli occhi di tutti sono rapiti dai bagliori della televisione, dal primo dramma in diretta e senza redenzione. La tarda primavera dell'81 è quella in cui si insinua una crepa nell'infanzia del protagonista ma anche nella nostra coscienza collettiva, ed è una crepa i cui margini hanno finito per sfrangiarsi fino a farci precipitare al suo interno, nella stanza buia della quale forse non siamo più in grado di abbattere la porta. Un romanzo breve che mescola i generi letterari e non può lasciare indenni.