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Siamo agli inizi del terzo millennio e precisamente nell'anno 2100. Michele Adinolfi, napoletano della Pignasecca, già agente telefonista del Commissariato Prati in via Avezzano a Roma, compie cento anni e sta per ricevere dalle mani del sindaco la medaglia del centenario. Gli hanno chiesto di fare un piccolo discorso e raccontare quanto accaduto giusto un secolo prima, nel settembre del 2021, in piena epoca covid. Fu proprio lui, allora ventenne, a ricevere dal bar Vanni di Via Monte Zebio la drammatica telefonata con l'annuncio che Orietta Berti era stata rapita. Si proprio Orietta Berti, la Capinera dell'Emilia, l'Usignolo di Cavriago, la star conosciuta in tutto il mondo con i suoi 16 milioni di dischi venduti e con alle spalle una carriera sessantennale, che nell'estate di quell'anno con la canzone "Mille", eseguita con Fedez e Achille Lauro, era di nuovo, prepotentemente, sulla cresta dell'onda. Da questo singolare e surreale evento si dipana un'indagine che scopre risvolti altrettanto surreali ma che hanno in qualche modo a che fare con la realtà reale e mediatica che ogni giorno viviamo.