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Poco note nel vasto panorama della letteratura rinascimentale, le favole di Leonardo da Vinci sono una raccolta di frammenti, scritti tra il 1490 e il 1494, certamente non concepiti per un pubblico infantile. Si tratta infatti di appunti sparsi tra i fogli che compongono i codici delle produzione manoscritta leonardiana, insieme agli studi anatomici e a quelli sull'arte e l'architettura. È la curiosità a muovere le ricerche e a dettare la forma di questa favola che deve intendersi come riflessione filosofica di un instancabile indagatore della natura e dell'uomo. Non solo genio e inventore, conosciuto per meravigliosi capolavori artistici e per macchine avveniristiche, Leonardo è anche narratore sottile di apologhi ricchi di arguzia e spesso di lapidaria coincisione.