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«Erano anime pure e ardimentose, pronte al sacrificio senza nulla chiedere e anticipavano nello spirito e nel carattere la nuova Italia fascista - Io so quanto la rivoluzione del 1922 deve alla grande riscossa toscana del 1921 - Le giovani camicie nere cadute hanno fatto della Toscana una regione dove il fascismo è sempre vigile - Noi ricordiamo i nostri morti e marciamo più rapidamente innanzi - Questo è il loro ordine». Un messaggio di Mussolini, inviato alla Federazione fiorentina il 2 marzo del 1931, in occasione della commemorazione degli squadristi della città, insieme alla formula del giuramento fascista, «Nel nome di Dio e dell'Italia, giuro di consacrarmi tutto e per sempre al bene d'Italia», incisa su una lapide, accoglie il 27 ottobre del 1934 nella cripta di Santa Croce i corpi di trentasette «martiri» di Firenze, caduti per la causa fascista prima della marcia su Roma o in seguito alle ferite riportate negli scontri. Questa è la loro storia.