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Nessuno degli ingredienti della pittura metafisica manca all'appello. E in effetti con la pittura la fotografia di Attilio Scimone, almeno quella presentata in questo libro, ha tantissimo in comune. Non, s'intende, per quanto concerne la scelta dei soggetti: lontanissimi dal pittoricismo di maniera - una sorta di neo romanticismo piagnone - di tanta fotografia siciliana, alla lunga insopportabile. Ad apparentare queste foto alla pittura, o meglio ancora all'incisione, è l'origine, la genesi in vitro, per cui non conta l'attimo, il momento decisivo, ma il lento fermentare delle immagini, il loro modificarsi in sede di sviluppo sino a rivelare parentele insospettabili tra il sogno ed il reale.