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Un figlio adottivo deve poter far pace con la propria storia, attraverso il confronto, l'elaborazione e l'accettazione del proprio vissuto. Al genitore spetta l'arduo quanto meraviglioso compito di guidarlo, sostenerlo, e se il figlio lo richiede, di accompagnarlo, in un viaggio di ricerca, riscoperta ed essere forte anche al posto suo, in nome della consapevolezza che se lo si ama davvero è necessario lasciarlo partire, con la certezza nel cuore ...che non se ne è mai andato. Il libro di Antonella Pieri, autobiografico, ripercorre appunto l'esperienza del viaggio alla ricerca delle radici della figlia adottiva. Un'avventura al femminile, di valige con più domande che vestiti, di forza, di un lungo viaggio, di un telefono che squilla all'improvviso in un distretto indiano a duemila metri di altezza. Di coraggio, e soprattutto di amore. Quello che una mamma, o in questo caso due, provano incondizionatamente per la propria figlia.