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Questo libro ridà voce a una categoria di combattenti trascurata dalla storiografia del primo conflitto mondiale, quella degli ufficiali di complemento che non volevano la guerra. Il ricco epistolario del tenente Felice Sobrero (circa 500 lettere) che combatté due anni sul fronte dolomitico e poi in pianura, ci racconta in presa diretta la durissima esistenza dei soldati nelle trincee d'alta montagna e sull'Isonzo quando, durante la rotta di Caporetto, cadde in mani austriache. Di lì in poi è il suo pregnante diario di prigionia, corredato di interessanti disegni, a permetterci di seguirne la lunga detenzione in Germania, nei lager di Rastatt (dove era rinchiuso anche Carlo Emilio Gadda) ed Ellwangen, segnata dalla fame e dal gelo.