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"Storia di una levatrice partita da Pavia e approdata a Buenos Aires. «Eh... Che vuoi farci. Hai anche tu un po' del sangue di nonna Ermelinda nelle vene!». Questa la frase che in famiglia è sempre stata rivolta a chi ha fatto scelte coraggiose o anticonformiste. Il mito di Ermelinda è da generazioni presente nella sua discendenza femminile... Un giorno la curiosità mi ha spinto a comporre il suo nome sulla tastiera del computer, e dall'archivio digitalizzato dell'Università di Pavia è emerso lo scarno dato dell'iscrizione di Ermelinda Moggia di Ziano alla Scuola di Ostetricia nel 1890. Può sembrare strano, ma l'arido dato burocratico è stato fecondo, ha ridato carne e sangue a una donna, alle sue scelte non usuali per l'epoca, ai suoi progetti, ai sogni, alle sofferte e controverse decisioni che hanno portato lei, insieme a figli e figlie, lontano dal paese d'origine... Mi sono calata infine nella storia di quelle scelte audaci, riallacciando un legame che credevo definitivamente interrotto. Ho così ritrovato una parte delle mie radici."