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"Témenos è parola greca, che nel concetto di taglio ha la propria origine. Il témenos è porzione di terra sacra e inviolabile; è alveo di canto e preghiera. Ma se il témenos assume valenza metaforica, allora esso coincide con l'identità culturale e creativa dello stesso scrittore, mutandosi in spazio interiore aperto ad accogliere l'altro. Tale è il témenos di Sebastiano Burgaretta, che conduce il lettore in un viaggio della memoria, in compagnia di amici d'eccezione: Leonardo Sciascia e Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino e Giuseppe Leone, Franco Battiato ed Ignazio Buttitta, Mimmo Cuticchio e Franco Loi sono solo alcune delle figure che animano i capitoli di quest'opera. Nella narrazione del Burgaretta, vita e scrittura si fondono in uno stile polito e cordiale, che ha la virtù di rendere il lettore partecipe dei gesti, dei dialoghi, delle emozioni e delle riflessioni, come se si trovasse in viva presenza nelle luminose campagne e "città del mondo" siciliano, amico tra amici; come se avesse varcato egli stesso le soglie del témenos." (Doroty Armenia)