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Ci troviamo di fronte a una scrittura indecentemente sessuata, stimolata da una inventio lasciva oltre che fortemente pulsionale e compulsivamente lussuriosa, che ricava spessore drammatico dalla sottolineatura di alcune fondamentali dinamiche narrative, sottraendosi, nel contempo, a una ridondanza emotiva di facciata. Dialoghi insaporiti da una lingua di trivio, alimentata da un turpiloquio copioso e fluente e da una coloritura aneddotica che proietta in un mondo dove sia il tutto che il suo contrario può succedere. Livia e Giulia, due escort nel 1983, Silvie e Chantal, due "femmenielli", Luigi, un giovane camorrista che ha studiato Lettere e filosofia, in una Napoli "avanti nel tempo"... Prefazione di Giuseppina Scognamiglio e postfazione Giuseppe Giorgio.