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La seconda guerra mondiale, con i suoi 55 milioni di morti e i campi di sterminio nazisti, significò per molti il fallimento della ragione occidentale e di tutto l'edificio culturale che essa aveva edificato. Radicalizzando e oltrepassando il lavoro già svolto dai dadaisti e dai surrealisti, Isidore Isou, un ebreo rumeno nato nel 1925 e trasferitosi a Parigi nel 1945, mise mano ad un progetto di ricostruzione totale di ogni sapere. Utilizzando un suo metodo creativo, la Créatique, egli sarebbe stato in grado, a suo dire, di sconvolgere ogni disciplina, artistica o scientifica che fosse, e di riconfigurarla su una nuova base. Le sue teorie, propagandate anche da un gruppo di suoi seguaci, i lettristi, trovarono una loro prima e immediata applicazione nel campo della poesia, e riuscirono ad imporsi negli ambienti intellettuali parigini dell'epoca.