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Nel romanzo "Un campo senza muri", Maria Lombardo racconta la storia di suo padre Salvatore e della sua vita in Italia durante l'ascesa del Fascismo, il coinvolgimento dell'Italia nella seconda guerra mondiale, la detenzione in un campo nazista di lavori forzati e gli anni successivi all'agognata liberazione. L'autrice si sofferma anche ad analizzare le conseguenze che il trauma causato dalla prigionia hanno avuto non solo su di lui, ma su tutta la famiglia. Raccogliendo le testimonianze tratte dalle pagine del diario scritte dal padre con i suoi ricordi e quelli della madre a cui si aggiungono le esperienze di vita di Maria stessa, il libro fornisce una rara testimonianza diretta delle atrocità perpetrate dai nazisti sulle loro vittime.