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Il libro raccoglie poesie in vernacolo termolese illustrate da disegni e acquerelli. Esse invitano ad osservare il mondo che ci circonda nelle sue forme quotidiane e consuete, eppure mai identiche nel fluire incessante della vita, conducendoci a fare un percorso degli occhi dell'anima, rievocando posti, persone, sensazioni. Testo e disegni richiamano infatti sentimenti e generano nostalgie, ma hanno anche l'ardire di andare oltre: vogliono puntare dritto a ricomporre, come in un grande puzzle, i frammenti scomposti, i sogni sconnessi, i pensieri dispersi del nostro povero mondo contemporaneo. Allora invitano a voltarci indietro, osservando un paesaggio disegnato ancora integro nelle sue componenti naturali e antropiche e raccontato in vernacolo, una lingua per ricordare da dove proveniamo, affinché possiamo riappropriarci del presente, di quei segni di un'umanità nella quale potersi riconoscere ancora.