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Il volume nasce da una semplice ma "ricca" chiacchierata dell'autore, Vittorio Lo Jacono, con un caro amico, Benedetto Davì, i cui antenati gestirono il casello ferroviario n. 42, vicinissimo alla stazione Zucco-Montelepre, fatta costruire dal duca d'Aumale e donata allo Stato italiano. Ecco, la parola chiave di questo libro è proprio "Zucco", ovvero la tenuta dello Zucco che, a sua volta, l'autore accosta - inevitabilmente - alla mitica famiglia degli Orléans e alla figura storica, appunto, del duca d'Aumale, un uomo alquanto generoso di cuore ma anche un coraggioso soldato francese. Sicilia e Francia, dunque, in questa opera sono unite da un forte e prezioso connubio in cui la loro distanza geografica sembra via via scomparire. Una immagine, quella del duca d'Aumale, forse piuttosto contrastata, a volte criticata o forse non ben conosciuta, in cui Lo Jacono, con passione, poesia e studio ha cercato di far riemergere e farla rivivere, in maniera diversa rispetto al passato, come una stella cometa. Introduzione di Giacomo Fanale.