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Grati di poter pensare e stremati dallo sragionare, vibranti di sentimenti d'umiliazione, di sensi di colpa e smanie d'espiazione, trascinandosi da una prigione all'altra, oppressi dalla miseria propria e del mondo, con troppa o poca determinazione a esistere, i personaggi di Stella hanno care le proprie nevrosi e non sfugge loro l'assurdo di una condizione che l'autrice ritrae non senza umorismo. Dialoghi densi e taglienti, monologhi intensi e nervosi, contraddistinguono il teatro di parola di Luisa Stella. Cinque opere teatrali che si offrono a una lettura coinvolgente. Lamìa, nata come racconto e con altro titolo, venne adattata per la scena da Licia Maglietta (produzione Teatri Uniti di Napoli), debuttando alla XXI edizione delle Orestiadi di Gibellina. Euthalia venne portata in scena da Lucia Ragni, con altro titolo e con una rielaborazione della stessa, debuttando alla XXVII edizione delle Orestiadi; la più recente versione integrale dell'opera ha debuttato a Palermo nel febbraio 2020.