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"Angela Donatelli possiede un'originalità del linguaggio metrico che si estende fino gli aspetti ritmici della prosa, all'interno dei topoi ritratti tra le riflessioni a volte amare di questo (r)esistere, andare, comprendere la peculiarità misterica di un'intera vita. Scaturisce immediatamente un effetto sorprendente che emerge da un 'immaginario percepire', frutto di rimemorazioni autobiografiche. Qui i sentimenti sono messi alla prova, smossi per sortire una reazione emotiva nei luoghi ostili della solitudine, nei profondi abissi dell'Io. Il legame intuitivo, intellettivo, colto e audace con la scrittura della poetessa è in grado di animare l'essenza più atavica del nostro essere, riuscendo a scandagliare la bellezza e l'alchimia nascosta nei tormenti celati nel quotidiano."