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«Arthur Schopenhauer lavorò per tutta la vita al "Mondo come volontà e rappresentazione", con continue aggiunte, revisioni, integrazioni e supplementi. Il quadro di riferimento metafisico che prende forma attraverso le fitte pagine di questo testo non lascia al lettore alcun margine di dubbio e di speranza: la vita è dominata da un principio universale, cieco e irrazionale, che determina l'uomo a una sequenza ininterrotta di atti di volizione, intervallati da sconfortanti stazioni di noia; si tratta della Volontà, oscuro burattinaio dell'intero regno animale, ispiratrice acida di ogni nostra scelta, sorta di sole nero sospeso sull'agire umano. Al discepolo di Schopenhauer - al quale si profila una crisi del fondamento di proporzioni mai viste - non restano che vari livelli di consapevolezza esistenziale, varie vie di fuga, altrettante tappe di una ascesi laica completamente priva di illusioni».