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Attraverso una scrittura frammentata, visionaria, aperta sino ai limiti del nonsense, con l'opera "Tre lune in attesa" Alfonso Lentini riesce a cogliere la complessità dell'essere nel suo processo dialogico che trae in gioco l'immutabilità e il divenire, in una visione multiprospettica che ribalta il punto di vista assoluto. Luogo privilegiato di osservazione è la montagna, più volte menzionata: pietra che vive e muore, si sposta, appare e scompare, scandisce un ritmo nel quale i ruoli si alternano, specchio di un mondo dove ogni cosa partecipa al gioco dell'essere e del suo divenire, nell'alternanza tra l'immutabile e il mutevole, l'altro da sé, metafora e segno del vivere, riflessione sul dire, apertura che pone domande.