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Per le vacanze di agosto del 2017, i tre viaggiatori del collettivo Volna mare hanno scelto di andare in auto in Transnistria attraversando Ungheria, Romania e Moldavia. Da questa incursione nel post-socialismo sono scaturiti articoli per varie testate e il Goodbye, Lenin Tour. Dai sedili sgualciti di un vecchio taxi ai bar impregnati di nostalgia e umidità, attraversando le vie della capitale Tiraspol, dove si alternano busti di Lenin e luci al neon, Martina, Simone e Marco ripercorrono in questo libro il viaggio in una repubblica separatista che quasi non esiste. La Transnistria diventa un personaggio capace di raccontarsi attraverso i suoi abitanti, i suoi luoghi, i suoi monumenti, scardinando una narrazione finora fatta per stereotipi. Incontro dopo incontro, storia dopo storia, l'immagine museale e deformata di questo Paese si trasforma nel mosaico complesso di uno Stato plurinazionale e plurilingue, e i luoghi comuni si sgretolano: La Transnistria è molto più che «l'ultimo Stato che deve ancora accettare la fine del socialismo», «il Laboratorio delle terre di nessuno», «la striscia di Gaza dell'Europa Orientale».