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Il Museo Lia è ormai dimora di ospiti illustri. La mostra (In)croci-La passione di Cristo secondo Giovanni Testori, a cura di Davide Dall'Ombra e Andrea Marmori, è la più recente dimostrazione che igiochi di chiasmi fra la nostra collezione cittadina e collezioni prestate e maggiormente contemporanee offrono non solo l'occasione di riscoprire il Lia con occhi nuovi ma anche vere e proprie esperienze estetiche. A venticinque anni dalla morte di Giovanni Testori, la mostra è dedicata ad approfondire un tema centrale della sua produzione intellettuale, la Croce e la Crocefissione, e non a caso è stata inaugurata nel periodo quaresimale per donare alla Città un sguardo di raffronto fra la rappresentazione della sofferenza e della Resurrezione in chiave antica e in chiave moderna. Lo spazio del metafisico è totalmente dimenticato nel tratto post cubista di Testori in virtù di una soggettività dominata dall'indagine sull'uomo e sulla sua sofferenza e mentre con un colpo d'occhio a pochi metri si ritrova nei quadri di età medievale.