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Tutti i libri dell'autore sono una meditazione sull'uomo: egli si chiede continuamente: "Chi sono?" Ne nascono molte e profonde riflessioni sull'anima, sul nostro vero Io e sul cammino da percorrere per scoprirlo e non al contrario per negarlo con l'esaltazione del falso Io, a cui è dedito il nostro tempo. In un immaginario dialogo con Spinoza e con Cartesio, emerge che la causa di questa deviazione e delle tragedie che ne sono seguite è proprio la supremazia della ragione che essi hanno sostenuto, a detrimento dei valori dell'anima. Il "vero bene" che perseguiva Spinoza era puramente intellettuale, sostituendo così l'aspirazione all'eterno che esso implica con il miraggio razionalista. Si difende invece l'idea che la realtà debba essere non solo esaminata con la ragione ma fecondata da un principio spirituale, simile a quanto accade nella fecondazione dell'uovo. Mazzucconi testimonia della sua verità anche con i suoi progetti di città e di arche, la cui geometria non ha nulla in comune con il "metodo geometrico" proposto da Spinoza per spiegare il mondo ma, al contrario, mostra che esso può essere trasformato da una vera creatività, simile appunto alla fecondazione dell'uovo.