Tab Article
Abituato com'è a paesi e terre innominati o improbabili, a cieli ignoti e a pianeti sconosciuti, insomma a siti rigorosamente no-map, di schietta invenzione (a meno di certe mirate né infrequenti digressioni mitteleuropee), il fedele lettore di Giuseppe O. Longo si scoprirà spiazzato dinanzi a non pochi di questi racconti da quattromila battute, miniaturizzati quasi per sfida o per scommessa su invito-provocazione del "Ponte rosso", e qui collazionati in bell'ordine. Luoghi veri, dunque. Luoghi esistenti, luoghi del cuore e dell'anima, già vissuti voracemente, con le scorribande, le scoperte, gli stupori di un'infanzia remota ma qui rivisitata in vividi, abbaglianti flash mnemonico-sentimentali.