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L'invocazione allo Spirito Santo, posta sulla soglia di questo libro, non tragga in inganno il lettore sul suo genere letterario e sui suoi obiettivi. Non si tratta di una sorta di meditazione per addetti ai lavori, né di un approfondimento orante; ma di una riflessione ad alta voce, razionale e argomentata, condotta sulla base di una certezza di fede, che si vuole condividere non soltanto con i propri fratelli e sorelle, ma con ogni persona di buona volontà, nella consapevolezza che, anche dal punto di vista "laico", la nozione di fraternità possa oggi contribuire a evitare la globalizzazione dell'indifferenza, cioè a tenere viva la píetas di cui ci hanno già parlato, attraverso la letteratura, Omero, Terenzio, Victor Hugo, Alessandro Manzoni; a richiamare i governanti sulla fame, le guerre, le povertà del mondo, a motivo delle quali vengono lasciati morire tanti fratelli e sorelle (muoiono 800 mila persone ogni giorno); a lottare perché la ricchezza mondiale, oggi in mano al 2 o al 3% della popolazione totale del pianeta, sia messa finalmente a servizio dei poveri; a ripristinare sentieri interrotti, lacerazioni e sospetti, attentati alla profonda unità del genere umano.