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Toni ha un'invalidità dell'anima che si è mangiata un po' tutto. Sua figlia Lea ha tradito i suoi quindici anni e l'altra, Raffa, lui non l'ha capita. Li hanno messi in pensione, lui ed Ettore. Ettore lotta ancora, Toni si è arreso. Come tanti altri a Occiano: licenziati, prepensionati, a casa senza un futuro. Quelli che lavoravano in fabbrica. Vasco è uno di loro. Scopre che le aziende chiudono perché c'è chi ha dei piani non proprio puliti. Che fare? L'ultima cosa che si aspettano. I piani nascono nel silenzio e si compiono nell'indifferenza - dice Ettore. E allora, che una rappresentazione a teatro sia l'arma che costringe la gente a pensare. E se la gente pensa, non si rassegna. Un riscatto c'è, purché ci credano. A cominciare da Lea. Il romanzo di una comunità; il bilancio di una vita; la storia di un monologo che si recita per svegliare le coscienze come il teatro antico; la vicenda di un padre e sua figlia.