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"...Quando, ormai parecchi anni fa, iniziammo ad interessarci della storia del nostro territorio fummo inizialmente attirati dagli aspetti più concreti e visibili di esso: la centuriazione romana, la viabilità storica, gli antichi alvei fluviali, i reperti archeologici, le chiese e gli antichi oratori, l'edilizia rurale, le dimore storiche. Col tempo, ci siamo però resi conto che c'è anche qualcosa di più antico, ancestrale, che unisce tuttora, se non altro a livello inconscio, le comunità umane che vivono qui; qualcosa di apparentemente meno tangibile ma le cui tracce hanno resistito fino ad oggi sfidando i millenni. È appunto il patrimonio culturale, immateriale ed arcaico, costituito da storie, fiabe, leggende, credenze, usi, superstizioni, religiosità popolare; patrimonio che, talvolta, emerge ancora vivace ed inaspettato dal fondo delle nostre coscienze non appena si scalfisce la recente patina della quotidianità tecnologica e della globalizzazione..." (Dall'introduzione di Alberto Tampellini)