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Un giornalista di Radio Popolare parte alla riscoperta di una terra unica e straordinaria, per cultura, umanità, musica, rum e paesaggi, raccontandocela senza veli e senza pregiudizi. Prendendo spunto da una frase che lo ha fatto riflettere e anche un po' arrabbiare: «Che bello, vedi Cuba prima che arrivino gli americani», intesi come i turisti o gli investitori che sarebbero dovuti piovere improvvisamente dagli Stati Uniti, riempiendo il Paese di catene commerciali. Ma Cuba non è un giocattolo del nostro immaginario romantico-rivoluzionario, è una realtà da vivere con il rispetto dovuto all'eccezionalità della sua storia.