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Ci sono fasi storiche in cui le donne irrompono sulla scena pubblica, squarciando il velo dell'invisibilità che le consegna in maniera univoca alla rappresentazione maschile. Di queste fasi l'autrice ci consegna una ricostruzione dettagliata ed esauriente: essa muove dal primo femminismo, quello di Olympe de Gouge o di Mary Wollstonecraft-il femminismo dell'uguaglianza-, per esaminare poi gli elementi salienti della cosiddetta seconda ondata femminista, segnata dalla riflessione sulla differenza. Se in un caso l'accento è posto sull'emancipazione, nell'altro si sposta sulle tematiche del riconoscimento e sulla ridefinizione della stessa categoria del genere. L'autrice propone tuttavia di non accentuare il divario fra le due prospettive, ma anzi di tenere insieme emancipazione e differenza facendo leva sul tema dei diritti sociali. Punto di convergenza dell'individuale e del collettivo, essi appaiono in grado di restituire effettività alla battaglia femminista e di ricollocarla nel vasto orizzonte che le è proprio.