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"L'infezione del sacro"di d'Holbach del 1768, si basa su due asserti principali: a) la religione ha il suo fondamento nella superstizione, b) il pensiero religioso dogmatico e ideologizzato è contagioso. L'indottrinamento religioso permea profondamente le società e i singoli individui, determinando una sorta di infezione mentale di tipo invasivo, che non predispone la mente umana alla conoscenza scientifica. Si tratta di una specie di "virus mutante", che si trasforma nei tempi e nei luoghi mantenendo la sua forza di penetrazione al mutare dei contesti sociali. Tale pervasività culturale non lascia più spazio ad alcun'altra nozione che non nasca dal seno della religione stessa o vi si conformi. L'affabulazione religiosa dunque propina sistematicamente un falso che chiude le porte al vero. Fantasticando di potenze invisibili che governerebbero la vita dell'universo e l'anima degli uomini, essa va contro la morale, offende la ragione e soprattutto la natura, unica fonte del conoscere.