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C'è un buco nero attorno al quale gravitano la voce di un cantante punk di Bloomington, due cecchini su una Chevrolet Caprice, Timothy Leary, il Max Headroom Incident, Bjork, un addetto alle disinfestazioni che diventa un attentatore, 25 milioni di dollari, 44 università e 12 ospedali statunitensi coinvolti in un programma di esperimenti per il controllo della mente, Terry Schiavo, litri di LSD, e una star di Hollywood di nome Shaye Saint John che con i suoi video su Youtube supera 3 milioni e mezzo di visualizzazioni. Questo buco nero non è il sogno americano, bensì il sonno americano, un sonno senza sogni come una periferia dalla quale non ci si può svegliare, perché è reale, e dalla quale non si può uscire, perché non ha confini. E perché è una storia vera.