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Irrequieta sino al paradosso, assoluta sino alla vertigine, Simone Weil splende come un'icona d'oro sul profilo grigio della ragioneria filosofica. La sua vita breve - assordata dal rombo ostile della guerra - fu assorbita dal tentativo di darsi ragione dell'insopprimibile rincorsa umana alla violenza. Libera cercatrice in un mondo di interpretazioni già sentite, smaschera con efficacia il mito della fatalità della guerra, inchiodando ogni mossa alla sua causa. La guerra non si combatte per casualità o destino: qualcuno sferra un attacco; Simone Weil ci insegna a cogliere - in eterno - il cupo bagliore dei suoi occhi.