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Uno sguardo storico all'attuale quartiere Librino, periferia di Catania, conosciuto dalla cronaca degli ultimi decenni spesso solo per motivi negativi, considerato negli anni Sessanta del Novecento come un'area abbandonata e incolta, terreno fertile solo per la speculazione edilizia. Attraverso una ricerca fra documenti d'archivio inediti e testi poco noti, appare ricco di giardini e vigne, territorio che nel 1856 Carmelo Sciuto Patti definì «di delizia e incanto», le cui vicende risultano intrecciate con quelle catanesi sette-ottocentesche, essendone coinvolta l'élite ed anche perché, quando nel '700 e '800 l'economia catanese visse una fase di espansione, successiva alla ricostruzione post terremoto del 1693, le produzioni agricole e, in particolare, quelle vitivinicole, ne rappresentarono un aspetto importante.