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A metà '800 il progresso industriale e tecnologico aveva portato i sistemi ad avancarica al loro massimo grado di sviluppo, concretizzando la possibilità di equipaggiare un numero sempre maggiore di reparti con materiale moderno ed efficiente. Il fucile della fanteria divenne il protagonista della campagna del 1859 e, attraverso continue evoluzioni, il suo primato proseguì fino allo scoppio della Grande Guerra, con il sopravvento della mitragliatrice e dell'artiglieria. Il testo, partendo dallo studio dei proiettili restituiti dai campi di battaglia, esamina in maniera organica l'armamento individuale in mano ai contendenti, evidenziandone l'evoluzione e le caratteristiche tecniche. L'argomento viene completato attraverso l'analisi di come l'impiego delle armi rigate condizionò gli orientamenti tattici utilizzati fino ad allora, spiegando infine i motivi per cui i nuovi mezzi ora a disposizione determinarono, rispetto al passato, un incremento delle perdite ed una maggior gravità delle ferite inferte.