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Questa è la storia di Attilio Romanò, ucciso per "sbaglio "dai killer della camorra il 24 gennaio del 2005, mentre lavorava nel suo negozio di telefonia in Via Napoli a Capodimonte. Tutto questo accade a soli 29 anni, ed appena 4 mesi dal suo matrimonio con Natalina. Le pagine sono ben descritte dalle parole della prefazione di don Luigi Ciotti:"Attilio c'invita ad aprirli gli occhi, a farci catturare dallo stupore, a non dare mai nulla per scontato, a fare della vita una ricerca, un continuo apprendimento ". Le pagine di questo libro sono la testimonianza viva che il ricordo di Attilio è forte tra noi. I suoi versi rappresentano, in modo tangibile, i suoi valori, i suoi sentimenti e le sue emozioni. La lettura di essi possono e devono essere un senso educante nella nostra comunità. Solo così potremmo sconfiggere la violenza criminale, che ci ha sottratto il bene più prezioso per tutti noi: la vita dei nostri cari".