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«Morelli ci conduce con i suoi versi in un viaggio nello spazio-tempo della poesia, dai lirici greci fino alle forme più sperimentali della contemporaneità e lo fa abilmente, portando con sé - in questo fluire di suggestioni - gli echi dei poeti con i quali colloquia da sempre, lasciandoli - di tanto in tanto - parlare nelle loro lingue, nella loro intraducibilità. E tra intraducibilità e irriducibilità si compone la scrittura di Morelli: è intraducibile nel senso che non può essere svelata nella sua moltitudine di sensi e richiami e irriducibile perché esce dai canoni della poesia italiana per diventare materia viva sottratta alla forma codificata. E intraducibile, nella sua complessità è la stessa parola chiave del titolo Sehnsucht, emblema di buona parte del Romanticismo europeo, che in Morelli finisce per assumere una diversa connotazione come esplica nel testo Aprile: "anelito verso qualcosa di mai attinto / ricerca di qualcosa di indefinito nel futuro, / desiderio del desiderio inconsolabile, / desiderio per non si sa di che cosa"». (Dalla Prefazione di Enrico Cerquiglini)