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L'antropologia in Italia si è a lungo connotata come una scienza razzista, che ha lasciato nel dopoguerra un'eredità ancora poco indagata. Con lentezza e difficoltà nel nostro Paese solo dopo il Sessantotto comincia a svilupparsi in modo deciso un'antropologia culturale del razzismo. Leonardo Piasere ne individua il momento fondante nella pubblicazione del 1973 di Antisemitismo in Italia 1962-1972 di Alfonso Maria di Nola. Storico delle religioni e antropologo, di Nola evidenziava la continuità dell'antisemitismo e la sua parziale autonomia rispetto alle ideologie, capace di infettare persone di destra e di sinistra, religiose e laiche. Impegnato contro tutti i razzismi, egli fu tra i primi a denunciare anche i fenomeni di antiziganismo e a preconizzare quell'aumento dell'odio verso rom e sinti che stiamo oggi vivendo. Nato da un seminario organizzato da Giovanni Pizza nel 2017 all'Università di Perugia, il presente volume ripercorre i tratti salienti delle riflessioni dinoliane, nonché la sua attualità politico-sociale e fruibilità scientifica.