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Espongono adesso al Museo civico di Palazzo della Penna due artisti di sensibilità e orientamento del tutto diverso tra loro, avvicinati però appunto dalla scelta di site-specificity: che significa, in qualche modo, una scelta di fedeltà territoriale o topografica, un desiderio di associazione costante a comunità residenti o al paesaggio locale. Siamo lieti di presentare due percorsi di ricerca artistica sicuramente aperti a questo o quell'orientamento internazionale; tuttavia non privi di rapporto a elementi nativi, che prendono di volta in volta forme e aspetti personali. Ne emerge una correlazione, tra "questo mio luogo" e il Mondo, tra ciò che è nativo (e perciò anche spontaneo, non calcolato, ingenuo) e ciò che è cosmopolita, che caratterizza oggi, in un contesto di giorno in giorno più policentrico, la scena artistico-contemporanea globale. Poniamo dunque questa nuova mostra, Radici e foglie soltanto, all'insegna di una fluidità di movimento, dell'andare-e-venire tra Casa e Mondo. Mi sembra, lo ammetto, un gioco radicato in profondità nella storia del luogo - territorio, città, museo, collezioni: gioco fiducioso, circostanziato, promettente.